Quando si è temuto per la pelle

2007-04-08 21:44:53

 

si è più buoni. Non sei un credente, quindi niente voti e proponimenti. Ma ti ritrovi conciliante, pronto a cogliere il buono negli appartenenti alla specie e il bello in ogni oggetto o circostanza. Della serie Come siamo sciocchi ad affannarci dietro a piccole cose! Ma godiamoci quel che abbiamo, che è sempre tanto! Sarebbe auspicabile, in effetti, per il bene del mondo, che tutti, a intervalli non molto ampi, fossero costretti a temere per la loro pelle. Bisognerebbe poi vedere 


quale lasso di tempo è necessario a ciascuno per riscoprire che le gioie della vita non stanno affatto nell'atto del respirare ma nei piccoli affanni. Non nel godere del cielo sopra di noi ma nelle piccole prevaricazioni quotidiane. Il succo della vita non sta nei milioni di colori di un pomeriggio primaverile ma nella scala di grigi delle mete meschine che ci prefiggiamo di volta in volta. Sentirsi vivi non è restare assorti nella contemplazione di un bimbo che sgambetta ma muovere cielo e terra con dedizione continua, livori e guerriglie, per conseguire un avanzamento di carriera, o quel simulacro di avanzamento che sta nella scrivania più nuova o nel computer più veloce. Sentirsi uomini è sentirsi un po' sopra ai colleghi, ai vicini, ai fratelli.

 

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Commenti: 1
  • #1

    eliopaoloni (domenica, 13 gennaio 2013 16:22)

    L'annosa questione. Apprezzi come un miracolo la luce solo dopo un blake-out di un'ora. Poi te ne scordi subito. Nelle piccole cose quotidiane, visto che in ufficio ci vado solo per lo stipendio, io metterei un buon libro, un bel pezzo scritto, due ore di pittura, cucinarsi uno spaghetto al dente bevendoci sopra l'aglianico preferito con la giusta compagnia.

    Giancarlo Tramutoli

    2007-04-15 15:05:03