Rendiamogli giustizia - Moravia

2007-04-16 21:09:32

 

Ha condiviso la parabola di Guttuso: celebrato, corteggiato, onnipresente, L’artista per antonomasia. Un mese dopo la morte era meno di niente, un cadavere su cui sputare, mancava lo appendessero per i piedi. Il pittore ha avuto ha avuto la sorte peggiore: di botto decine di critici scatenati lo hanno deriso, svilito, cacciato dalle gallerie. “Fuori dal contesto europeo, un provinciale senza alcun valore, replicante di se stesso”. Allo scrittore è andata meglio, apparentemente: per la vendita dei libri non leggi

 

di quotazioni in picchiata. Ma il silenzio è peggiore della denigrazione. Dopo pochi tentativi di canonizzazione da parte dei sodali (qualcuno un po’ buffo, come quello di un francese che su Nuovi Argomenti pubblicò una pesantissima e sproporzionata analisi testuale di un suo romanzo) Moravia è scomparso. Fuori dalle librerie, dai salotti, dai centri sociali (nei blog non c’è mai entrato, per quello che ne so). Walter Pedullà, critico fuori dalle mode, fa il punto su Stilos e lo riconferma tra i maggiori narratori del Novecento, “grande novelliere”. Loda la sua letteratura di viaggio e ricorda che “fu migliore narratore di Pasolini” (e non ci vuol molto, che della caleidoscopica attività di Pasolini, la faccia romanzesca è la meno interessante). “Gestì le malattie con rischio calcolato quando invece le odiate avanguardie sprofondavano nell’informe o nel materico o in quel deforme di cui era specialista il suo maggiore antagonista, il Gran Lombardo” In proposito Pedullà si dichiara bipartizan: “Non mi piace meno Moravia perché mi piace Gadda”. Mentre per Moravia “un altro Gadda era troppo” e arpionò l’Orca di D’Arrigo “per interposta persona”. “Ma c’è ancora da imparare da questo grande scrittore, dalla sua prosa scabra, pietrosa… il suo stile asciutto e concettoso servirà ogni volta che ci sentiremo minacciati dalla demagogia. E’ grigio? E’ ferro”. Chi lo legge ancora, Moravia? Chi ne parla? Non lo sento mai nominare. Per gli scrittori d’oggi prima di Tondelli non esistono maestri. Neppure scrittori. Temo che neppure la lancia spezzata da Pedullà risolleverà le sorti di Alberto Moravia.

 

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Commenti: 2
  • #1

    Graziano (domenica, 13 gennaio 2013 16:32)

    Ciao, Elio, faccio la prova dei commenti.... Vero, su Moravia maestro di stile (però, a dirti il vero, a una presentazione a Lecce lo citava come maestro - con Desiati - Piperno, e poi ricordi a Nardò quello che disse De Silva su "Agostino"? Insomma, sebbene non se ne parli molto o non gli si tributi un culto di massa come a Pasolini, mi sembra sia un autore che continua silenziosamente a formare i giovani scrittori (e magari - perché no? - più di Pasolini).
    Graziano
    2007-04-17 15:54:42

  • #2

    Elio Paoloni (domenica, 13 gennaio 2013 16:32)

    Beh, Desiati e Piperno sono praticamente obbligati. Non ricordavo di De Silva
    Elio
    2007-04-18 16:29:27