IL PAPA E' LUI (ma non ha importanza)

Non posso controbattere a tutte le critiche che sono state espresse in calce al post precedente su FB. Rispondo qui. Molti mi si sono scagliati contro perché non ritengono che questo sia il vero Papa. Le posizioni sono variegate:

 

1- non lo è mai stato perché era eretico già prima del Conclave e l'elezione è invalidata

2- ha abbracciato l'eresia in seguito perciò è decaduto

3- il Papa vero è Benedetto XVI e lui è l'Antipapa

4- la più gettonata: ma quale Papa, è l'Anticristo!

 

Inutile dire che sono state squadernate valigiate di diritto canonico e relativi processi. Resto della mia opinione, soprattutto perché Sua Santità il Papa Emerito, faro della mia vita spirituale, ha accettato costui (in passato papa e antipapa si scomunicavano a vicenda) ma la mia opinione conta meno di nulla: mi serviva come premessa proprio per evitare questa canea. La conclusione del mio post (e chi lo ha letto davvero dovrebbe averlo capito) toglie importanza alla precisa identificazione del ruolo del tanguero. Non ce l'ho con lui e neppure sono ossessionato dal Vaticano II: l'"uscita" della neochiesa ha una lunga storia, tanti attori, una rete intricata di diabolici intenti o inconsapevoli cedimenti. Che sia Papa, Antipapa o Anticristo (del resto l'Anticristo può essere un papa) non cambia nulla: la corsa verso l'abisso è precipitosa e inarrestabile. Vale per la Chiesa come per il Mondo. Qualcuno mi ha rimproverato un atteggiamento di resa, di passività. E' solo lucidità: occorre continuare a custodire la memoria, la tradizione, la Parola. L'umanità. Ma senza illusioni. Del resto il kathecon della lettera ai Tessalonicesi - il potere che trattiene, frena, l'avvento dell'Anticristo - deve a un certo punto farsi da parte perché tutto si compia. Alcuni, considerando Ratzinger l'ultimo Kathecon, attribuiscono le sue dimissioni alla decisione di non ritardare oltre, di far emergere tutto subito.

 

Per gli amici più attenti: nella recente biografia-intervista di Seewald, Benedetto XVI dice "avere paura di questo potere spirituale dell'Anticristo è fin troppo naturale". Un invasato? Un fondamentalista? Un superstizioso residuato medioevale? Sull'Anticristo (e sul Katechon) hanno scritto Giorgio Agamben, sette anni fa (Il mistero del male. Benedetto XVI e la fine dei tempi), Massimo Cacciari (Il potere che frena) e l'"operaista" Mario Tronti.

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