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20 giugno 2014
Dilatorio. Narrare tre giornate di vita in 550 pagine (nei caratteri minuti dell’edizione economica) comporta infinite interruzioni degli eventi quotidiani. Quasi tutti i buoni romanzi ne comportano ma qui c’è davvero bisogno di tanta retina da dedicare allo stato dell’edilizia. Già, questo sarebbe stato il titolo giusto (più vicino all’originale, tra l’altro). Lo stato degli immobili, l’usura delle strutture, l’altalena dei prezzi. E’ il grande pregio di questo romanzo...

28 giugno 2013
Arsenico e vecchi stracci La fabbricante di vedove di Maria Fagyas – da cercare tra i remainders - si ispira a un fatto realmente accaduto in Ungheria dopo la prima guerra mondiale. Se così non fosse questo romanzo ci parrebbe intollerabilmente grottesco. La quantità di uomini uccisi in un minuscolo paesino da una consorteria di novelle Menadi, nell’indifferenza (o nell’omertà) generale, risulta inconcepibile anche per la fantasia più sfrenata: una cinquantina, più della metà delle...

31 maggio 2013
Sul sito www.eliopaoloni.it ci sono link non funzionanti. Recupero qui i pezzi … perch’io sosterrò sempre che gli uomini grandi quando parlano di sé diventano maggiori di se stessi, e i piccoli diventano qualche cosa, essendo questo un campo dove le passioni e l’interesse e la profonda cognizione ec. non lasciano campo all’affettazione e alla sofisticheria cioè alla massima corrompitrice dell’eloquenza e della poesia, non potendosi cercare i luoghi comuni quando si parla di cosa...

27 maggio 2013
Sul sito www.eliopaoloni.it ci sono link non funzionanti. Recupero qui i pezzi, anche se oggi i miei orientamenti sono slittati (ad esempio il mio giudizio sull'ironia letteraria è più critico) Filippo La Porta denunciò sul Foglio il dispotismo dell’ironia. In un elogio di Chaim Potok, sul Domenicale, Giuseppe Sanfilippo metteva subito in chiaro che lo scrittore era ebreo ma non ironico: "No, lui non conosce l'ironia, non ha tempo da perdere con il gioco di Isaac B. Singer o di Woody Allen...

23 maggio 2013
La cosa più costosa oggigiorno. Nulla di più prezioso dello spazio intorno alla tana. Ma anche sotto i piedi, sotto le ruote, sotto la chiglia. Spazio per i miei pori, per il mio cristallino, per le mie narici; per i mie timpani soprattutto. La mia aura - il territorio che non “deve” essere violato - è estremamente ampia. Basta ridurla, ignorarla, e sono perduto, annullato. Essere

17 maggio 2013
Disegno coloniale o colonialismo disegnato? Sul sito www.eliopaoloni.it ci sono link non funzionanti. Recupero qui i pezzi Esilarante. Sì, sto parlando della lettura di seri lavori scientifici, e affermo che non mi sono mai divertito tanto in vita mia. La comicità non è involontaria ma non c’è stata neanche premeditata ricerca di accostamenti: è la Storia a essere comica. Deliro? Qualcuno pensa ancora che la storia sia rigoroso, geometrico, dispiegarsi di un disegno? Henri ... continua a...

10 maggio 2013
Sul sito www.eliopaoloni.it ci sono link non funzionanti. Recupero qui i pezzi La lettera dello spedizioniere Lo scritto dal quale Gadda trasse più godimento, e forse insegnamento? Non I promessi sposi, non la Commedia e neppure una delle pagine dei suoi Porta e Belli. A folgorarlo fu la lettera di uno spedizioniere. Una lettera

02 maggio 2013
Se riesci a leggerla, verso dopo verso, fino alla fine, se la puoi scorrere con tranquillo apprezzamento, godere dell’ingegnosità e della bellezza di un verso e poi proseguire, terminarla e passare alla lirica successiva e poi ancora avanti, allora quello che stai leggendo non vale niente. Non serve a...

29 aprile 2013
"Noi polacchi abbiamo conosciuto il purgatorio. Senza affermare che oggi abbiamo diritto al paradiso, so che abbiamo evitato l'inferno». Tutte le voci del web, autorevoli e no, concordano nel dipingere il quadro a tinte livide: arroccamento della casta per la perpetuazione del tradimento. I nostri politici vengono classificati in relazione all'identità dei loro burattinai esteri e si può cogliere qualche sfumatura unicamente nel grado dell'asservimento e nella sua datazione. A guidare le...

28 aprile 2013
Il romanzo comincia su un traghetto e su un traghetto finisce. Il ferribò, la vera casa delle femminote che campeggiava nell'Horcynus Orca di D'Arrigo, rappresenta il limbo della condizione siciliana: navicella della speranza e barca di Caronte, il traghetto marca e annulla nello stesso tempo la distanza dall'isola. E' la camera di compensazione che consente ai siciliani l'elaborazione dell'abbandono e del ritorno. Quando mettono piede a terra arriva l''effetto isola', così Maugeri definisce...

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